“Tratto da: Brain organization underlying superior mathematical abilities in children with autism”
Teresa Iuculano, Miriam Rosenberg-Lee, Kaustubh Supekar, Charles J Lynch, Amirah Khouzam, Jennifer Phillips, Lucina Q Uddin, Vinod Menon
Journal of biopsych., 2014, Feb 1;75(3):223-302013.
Traduzione e adattamento a cura di Bruno C. Gargiullo e Rosaria Damiani
Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è un disturbo neurologico dello sviluppo caratterizzato da deficit sociali e comunicativi. L’autismo continua ad essere considerato un complesso disturbo che influenza tre principali aree del comportamento umano: sociale, comunicazione e immaginazione (American Psychiatric Association, 2000; World Health Organization, 1992). Sebbene tali deficit siano stati al centro della maggior parte delle ricerche, gli attuali studi hanno evidenziato che gli individui con ASD possono mostrare punti di forza cognitivi in domini come la matematica.
Secondo uno studio condotto da ricercatori della Stanford University School of Medicine e del Lucile Packard Children’s Hospital, i bambini con autismo e Quoziente Intellettivo (QI) nella norma hanno mostrato abilità matematiche superiori rispetto ai bambini non autistici della stessa fascia intellettiva.
“Sembra esserci un modello unico di organizzazione del cervello che è alla base delle capacità di risoluzione dei problemi superiori nei bambini con autismo” (Vinod Menon, PhD, professore di psichiatria e scienze comportamentali e membro del Child Health Research Institute presso Packard Children’s).
Le abilità matematiche avanzate dei bambini autistici sarebbero legate a schemi di attivazione in una particolare area del loro cervello, un’area normalmente associata al riconoscimento di volti e di oggetti visivi.
La competenza matematica è l’abilità di una persona a sviluppare e ad applicare il pensiero matematico (logico e spaziale) e delle rappresentazioni (tipi, modelli, costrutti, grafici e tabelle) per risolvere una varietà di problemi quotidiani.
I bambini con diagnosi di autismo hanno difficoltà nelle interazioni sociali, in particolare nell’interpretazione dei segnali non verbali nelle conversazioni vise à vise (comunicazione sincronizzata). Spesso si “impegnano” in comportamenti ripetitivi e presentano una gamma ristretta di interessi. In alcuni casi, al di là di tali deficit, questi bambini possono mostrare abilità o particolari inclinazioni, note come abilità savant (La sindrome del savant si riferisce alla presenza di una spiccata abilità in un settore specifico, quale l’arte, la matematica o la musica, in un soggetto affetto da un grave ritardo cognitivo). Ad esempio, alcuni bambini con ASD possono ricordare istantaneamente il giorno della settimana di qualsiasi data del calendario all’interno di un particolare intervallo di anni (21 maggio 1982 viene di venerdì), mentre altri, con la stessa sindrome, possono mostrare abilità matematiche superiori. “Ricordare le date del calendario probabilmente non ti aiuterà con il successo accademico e professionale”; “Ma essere in grado di risolvere problemi numerici e sviluppare buone capacità matematiche potrebbe fare una grande differenza nella vita di un bambino autistico”. L’idea che le persone con disturbo dello spettro autistico potrebbero impiegare, con buoni risultati , tali abilità nel settore lavorativo, ha guadagnato terreno negli ultimi anni (Mennon, autore senior dello studio, pubblicato online il 17 agosto 2014 su Biological Psychiatry).
I partecipanti allo studio erano 36 bambini, di età compresa tra i 7 e i 12 anni. Alla metà era stato diagnosticato l’autismo. L’altra metà era il gruppo di controllo. Ogni gruppo aveva 14 ragazzi e quattro ragazze. Tutti i partecipanti avevano un QI nella norma e mostravano normali abilità verbali e di lettura su test standardizzati somministrati come parte del processo di reclutamento per lo studio. Ma nei test di matematica standardizzati, che sono stati somministrati, i bambini con autismo hanno superato i bambini del gruppo di controllo. Dopo il test di matematica, i ricercatori hanno intervistato i bambini per valutare quale tipo di strategie di risoluzione dei problemi avevano utilizzato: ricordando semplicemente una risposta che già conoscevano; contare sulle dita o nella testa; scomporre il problema in componenti, un metodo relativamente sofisticato chiamato scomposizione. I bambini con autismo hanno mostrato un maggiore uso di strategie di scomposizione, suggerendo che le strategie più analitiche, piuttosto che la memoria meccanica, rappresentavano dei punti forza delle loro capacità. Quindi, i bambini hanno lavorato per risolvere i problemi di matematica mentre la loro attività cerebrale veniva misurata in uno scanner MRI, in cui dovevano sdraiarsi e rimanere fermi. Le scansioni cerebrali dei bambini autistici hanno rivelato uno schema insolito di attività nella corteccia occipitale temporale ventrale, un’area specializzata per l’elaborazione di oggetti visivi, compresi i volti.
“I nostri risultati suggeriscono che i modelli alterati di organizzazione del cervello nelle aree tipicamente deputate all’elaborazione del viso possono essere alla base della capacità dei bambini con autismo di sviluppare abilità specializzate nella risoluzione dei problemi numerici” (Teresa Iuculano PhD, borsista post-dottorato, autore principale della ricerca pubblicata nel 2014).
“Questi risultati non solo confermano empiricamente che i bambini con autismo, ad alto funzionamento, hanno capacità di risoluzione dei problemi numerici particolarmente forti, ma mostrano che questa forza cognitiva in matematica si basa su diversi modelli di organizzazione funzionale del cervello” (Carl Feinstein, MD, direttore del Center for Autism and Related Disorders presso Packard Children’s e professore di psichiatria e scienze comportamentali presso la School of Medicine).
“Il nostro studio supporta l’idea che lo sviluppo cerebrale atipico nell’autismo può portare non solo a deficit, ma anche ad alcuni notevoli punti di forza cognitiva. Pensiamo che questo possa essere rassicurante per i genitori” (Menon)
Il team dei ricercatori sta ampliando la ricerca, raccogliendo dati da un gruppo più numeroso di bambini con sindrome autistica per comprendere meglio le differenze individuali nelle loro capacità matematiche. Non tutti i bambini con ASD presentano capacità matematiche superiori e la comprensione delle basi neurali delle variazioni nelle capacità di risoluzione dei problemi è un argomento importante per la ricerca futura.
Riferimenti bibliografici
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